Inail, Gestione eventi lesivi, intermediari e delegati

By Redazione Inail, con nota del 24 ottobre informa che a partire dal 23 ottobre il servizio Gestione eventi lesivi e gli altri servizi associati sono a disposizione anche degli intermediari dei datori di lavoro e dei loro delegati.
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Interazione uomo-macchina, progettazione antropocentrica, scheda Inail

By Redazione Interazione uomo-macchina – L’uso scorretto può essere ragionevolmente prevedibile? Questa la nuova scheda Inail pubblicata il 17 ottobre 2024, che analizza il rapporto tra progettazione ottimale di una macchina e confort cognitivo da parte del lavoratore.

La scheda descrive come una progettazione antropocentrica possa agevolare le prestazioni cognitive degli operatori e allo stesso tempo aumentarne la sicurezza. Come una corretta progettazione possa permettere di agire anche sui comportamenti involontari e imprevedibili.

Deriva da uno studio del DIT (Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici) dell’Inail, che così la presenta: “L’adozione crescente di tecnologie digitali nei processi produttivi comporta una complessa, per quanto inevitabile, interazione tra uomo e macchina. Gli strumenti sempre più sofisticati in uso al giorno d’oggi non sostituiscono del tutto l’operatore umano, ma lo affiancano definendo nuovi modelli di interazione. Tale collaborazione può generare un maggiore affaticamento mentale o sovraccarico cognitivo nei lavoratori, dando luogo a nuove condizioni di rischio”.

Il documento vuole stimolare una ideazione che ponga come perno la persona, non macchinocentrica. Invitare metodologie che permettano di limitare il disagio cognitivo del lavoratore, momenti di stress e affaticamento, che possono incidere sulla disattenzione e sulla performance. Affrontando ad esempio condizioni come mind wandering ( testa tra le nuvole), effort withdrawal (il ritiro dallo sforzo), “la perseveranza in comportamenti fuori contesto, già previste anche dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE e dal Regolamento UE 2023/1230.

Per ottenere proposte che possano ridurre il rischio infortuni e aumentare quindi la qualità dell’interazione uomo macchina.
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Progetti di ricerca sulla prevenzione nel lavoro digitale, Eu-Osha

By Redazione Sicurezza e salute nel lavoro digitale. Ancora una volta con un post del 24 ottobre, Eu-Osha torna a segnalare documenti e strumenti per politiche utili al miglioramento della condizioni di lavoro su piattaforma digitale.

In questo l’Agenzia caso lo fa segnalando:

il progetto di ricerca internazionale Fairwork avviato nel 2028 per studiare le norme sul lavoro e per la protezione dei lavoratori impiegati tramite piattaforma. Un progetto che ha sede presso l’Università di Oxford nel Regno Unito e presso il Berlin Social Science Centre. Ha coinvolto finora 39 Paesi, con analisi scaturite in primo luogo dalle condizioni di equità in cinque campi: retribuzione, condizioni di lavoro, contratti, gestione del lavoro, rappresentanza. Lavoro su piattaforma digitale: i vantaggi del cooperativismo di piattaforma, studio su come forme di titolarità collettiva sul lavoro e di governance democratica possano affrontare trasparenza e prevenzione sul lavoro;un’analisi della direttiva dell’UE sul lavoro mediante piattaforme digitali.Ambienti di lavoro sani e sicuri nell’era digitale

In corso la “Settimana Europea per la Sicurezza sul Lavoro” indetta dall’Agenzia, sui temi della campagna Ambienti di Lavoro Sani e Sicuri 2023-25.
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Garante Privacy, vietato accedere all’email di un dipendente

By Redazione Un datore di lavoro non può accedere all’email di un dipendente. Questo quanto ribadito dal Garante della Privacy, evidenziando nella newsletter del 22 ottobre un provvedimento adottato nei confronti di un’azienda.

La nota deriva da un contenzioso riguardante un agente di commercio e l’azienda con la quale collaborava e il fatto che tale azienda avesse effettuato tramite un apposito software, un backup della sua posta elettronica e dei suoi log di accesso. E inoltre, il fatto che i contenuti rilevati fossero poi stati usati dalla stessa azienda in un contenzioso.

Il Garante ha ricordato che: “la sistematica conservazione delle email – effettuata per un considerevole periodo di tempo (pari a tre anni successivamente alla cessazione del rapporto) – e la sistematica conservazione dei log di accesso alla posta elettronica e al gestionale utilizzato dai lavoratori non erano conformi alla disciplina di protezione dei dati. Tale conservazione infatti risultava non proporzionata e necessaria al conseguimento delle finalità dichiarate dalla Società di garantire la sicurezza della rete informatica e la continuità dell’attività aziendale”.

Ricostruire al dettaglio, attraverso tali dati, l’attività del lavoratore è contrario allo Statuto dei lavoratori che non ammette tali forme di controllo. Carente infine l’informativa con la quale l’azienda comunicava ai dipendenti la possibilità di accesso alle email.

L’Autorità ha comminato per tali comportamenti, una sanzione di 80mila euro e il divieto di utilizzo del software di backup.
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